top of page

"La Scuola Cattolica" perché è necessario conoscerne la storia?

Aggiornamento: 17 set 2022


Stefano Mordini fa una drammatica rappresentazione di un'amara e cruda realtà del tempo.

Dolore, violenza, immoralità sono le tre cose che rendono questo film un "boccone difficile da digerire".

Sconvolgente, ben fatto, realistico.

Una volta giunti alla scena finale, quando tutto è terminato non si può far altro che restare in silenzio.

Mordini ha avuto un immenso coraggio nel raccontare un'epoca in cui l'immoralità faceva da padrona e nel raccontare ,inoltre, un fatto di cronaca terribile e mai dimenticato.


Negli anni 70 la ricca borghesia romana credeva che i figli dovessero crescere in ambienti cattolici, così da poter restare lontani dal caos della città.

Lontani dalla violenza e dai pericoli che la città aveva in servo per loro.

Ma la realtà era ben differente: quei figli, viziati , insicuri, maniacali e con idee politiche pericolose, dentro quella scuola non sfuggivano alle malvagità, non erano protetti.

Si legge una voglia di quei figli di supremazia, di potere, di malvagità.

La rigida formazione imposta dalla scuola cattolica non guariva i ragazzi dalla violenza, ma piuttosto, in qualche modo, li esponeva ad una sorta di "trasgressiva" ribellione.

Tutto ciò che i genitori avevano creduto di poter fare era solo un'utopia, un'illusione, un idilliaco equilibro presto disintegrato.




Il Massacro del Circeo è avvenuto la notte tra il 29 e il 30 settembre del 1975 e rappresenta il fine narrativo del film, che se pur riassunto, resta capace del silenzio dettato dal finale.





Donatella Colasanti , si finge morta affinché possa uscire viva da un inferno.







Vietato ai minori di 18 anni - Una politica

senza senso ?


Il film ha ricevuto una censura dettata dai vecchi metodi ministeriali censori.

Perché nel 2021 accade tutto ciò? Che non si possa parlare di violenza contro le donne?

No, in realtà il divieto scatta a causa di una scena in cui il professore di teologia spiega ai ragazzi quale sia la differenza tra il bene ed il male e dalle immagini definite "assai violente" rappresentate negli ultimi venti minuti del film.

Tutto ciò viene frainteso come se cristo ed i flagellanti fossero stati posti sullo stesso piano, sconvolgendo così il vero senso del film e fraintendendone il reale fine rappresentativo.




Restiamo sbalorditi difronte a dichiarazioni del genere, poiché ne risente una incapacità nel comprendere il vero fine della narrazione degli eventi.


I sentimenti messi in atto durante la visione del film senza alcun dubbio sconvolgono, bensì la storia non dovrebbe mai essere soggetta a censura, poiché dalla storia nasce il presente e solo così facendo la conoscenza potrebbe avere un via libera concreto.


Auguro a tutti una buona visione!





Irene Passalacqua

 
 
 

Comments


Post: Blog2_Post

Modulo di iscrizione

Il modulo è stato inviato!

  • Facebook
  • Instagram

©2020 di Arte Cinematografica. Creato con Wix.com

bottom of page