SUSPIRIA
- Irene Passalacqua
- 7 gen 2020
- Tempo di lettura: 1 min

Luca Guadagnino e l’arte della filosofia:
Suspiria, dal film di Dario Argento, ispira il regista Luca Guadagnino che con incongruenze ed eccessive irregolarità turbolente realizza un omaggio, pressoché filosofico e surreale.

I personaggi si intrecciano secondo le regole dell’ Io e del Super Io:
ATTO I: 1977 - LE TRE MADRI
ATTO II: PALAZZI DI LACRIME
ATTO III/IV: PRENDERE IN PRESTITO/ PRENDERE
ATTO V: NELLA CASA DELLA MADRE (TUTTI I PIANI SONO TENEBRE)
ATTO VI: SUSPIRIORUM
EPILOGO: UNA PERA A FETTE
È la psicologia a dirigere l’intero senso del film.

Governato da sensazioni angoscianti e flashback pienamente inquietanti che lasciano lo spettatore in continua combutta: la ragione fa da capo durante lo sviluppo della storia.
UN SAGGIO SUL MALE:
Film che poco ha di horror comporta sublimi aspetti culturali e scenografici a dir poco agghiaccianti. Classicità e contemporaneità si fondono per dar vita ad un’opera intellettuale.
Guadagnino tocca temi esoterici e presenta al pubblico un vero saggio sul male. L’incontro delle tre madri è la chiave della storia: un transfer psicoanalitico e magico, che etimologicamente richiama la grazia divina , bensì corrotta dalla blasfemia.
Il senso di potere e di assolutezza avvolgono la madre, affamata, in cerca di vittime da divorare e di innocenti. Sottomissioni e sogni diabolici riconducono ad un simbolismo frequente.
Tutto parte da un silenzio che in seguito viene interrotto, fino ad arrivare ad una speculazione sul triplo - Le tre madri - la società patriarcale: femminismo e rivendicazione dei diritti diretti dalla stregoneria. La condanna del forte senso di fanatismo religioso visto come seme della passività tutto riconducibile ad un richiamo del presente contemporaneo.
Irene Passalacqua, 7 gennaio 2020

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